martedì 2 settembre 2008

città ciclabile

Qualche giorno fa, all'interno di un pacchetto sul decoro cittadino, il Comune di Firenze ha vietato di legare le biciclette ai pali. Occorre legarle alle apposite rastrelliere. Questa è solo uno dei divieti, alcuni semplici da rispettare e logici (raccogliere le deiezioni canine, cosa che faccio regolarmente, richiede solo il portarsi dietro dei sacchetti di plastica), altri meno (che noia dà sedersi sui gradini di un monumento?) o decisamente assurdi, come quello di stendere i panni alle finestre ("comperatevi un'asciugabiancheria"). Ma torniamo alle bici.

Giustissimo, le bici van legate in spazi appositi, non lasciate
in giro. Ma facciamo qualche esempio. Nel tratto di strada dove vivo ci sono trentasei posti auto, e quattro posti per bici. La rastrelliera è aperta verso la strada, per cui se non è usata, viene immediatamente occupata da un'auto. Se è usata, l'autista scende, inclina la bici che intralcia (torcendo inevitabilmente la ruota, anche se non in modo visibile), e parcheggia lo stesso. Vediamo qui a fianco un esempio, la bici blu a destra (mia) è stata accostata a forza alle altre. Nella foto in basso un dettaglio della ruota forzata contro la forcella della rastrelliera. Il risultato è un simpatico colpetto di freni ogni volta che il cerchione danneggiato tocca i pattini. Certo, un quarto d'ora di tiraraggi sistema le cose, provvisoriamente, ma dopo un po' di volte tocca cambiare la ruota.

In altri posti va peggio. Una rastrelliera vicino a casa è ridotta ad un ammasso di ferri storti, testimoni di parcheggi ravvicinati. Una volta che ho lasciato lì la bici, ho ritrovato la ruota direttamente piegata ad angolo retto, e non c'è tiraraggi che tenga.

Riporto un breve estratto da una piccola discussione avvenuta un mesetto fa:
"Guardi che non può parcheggiare lì, c'è la rastrelliera per le bici"
"Ma non è segnalato" (vero, la rastrelliera non ha un cartello di divieto di sosta, ma serve?)
"Be', la rastrelliera c'è, e se parcheggia così danneggia la ruota di questa bici"
"Ma non ho trovato altro posto, sennò dove parcheggio?"
"Se proprio vuole parcheggiare dove dà fastidio, lì c'è un passo carrabile."
"Ma poi non possono uscire"
"E io così non posso mettere la bici, e se la lego ad un palo me la rimuovono"
(spazientito e ormai decisamente seccato) "Insomma! Mi fa andar via solo perché lei deve legare la bici?"

In stazione hanno messo delle belle rastrelliere con il "mollone", una spirale di ferro tra le cui spire infilare la ruota. Spesso prendo il treno andando in stazione in bici, e ci ho rimesso due cambi, in quanto il ferro del mollone si incunea tra la ruota posteriore e il deragliatore, storcendolo. Di legare la ruota anteriore non se ne parla, se non leghi il telaio (e da davanti non ce la fai) ritrovi solo la ruota. La rastrelliera infatti è piena di ruote solitarie, legate con robusti ed inutili catenoni. Esistono alcune rastrelliere molto pratiche, ma sono ancora poche.

E nel frattempo un mio amico mi racconta delle due bici che gli han rubato, una i ladri e una i vigili...

2 commenti:

Giuliano47 ha detto...

"due bici che gli han rubato, una i ladri e una i vigili..."
Ah, ricordo un episodio accaduto anni fa a Bolzano.
Un impiegato del Tribunale parcheggia li' accanto la propria bici che poi gli viene rubata.
Allora fa indagare tramite le registrazioni della telecamera di controllo.
Il ladro era stato un giudice!

Anonimo ha detto...

Moto SUV e auto da città: l'odierna italica santa trinità.

Ovviamente tutti con motori a scoppio.

Bufoleccio.