sabato 26 dicembre 2009

Autobus

(post aggiornato)

Oggi, di ritorno dalla visita natalizia ai miei parenti, ho passato l'usuale incubo dell'autobus a Firenze.

Abito a un po' meno di 5 km dalla stazione, troppi da fare sotto la pioggia con le valigie, ma se ho solo uno zaino a piedi ci arrivo in meno di un'ora. La zona è ben servita, un paio di linee dirette ed abbastanza frequenti che mi portano da sotto casa alla pensilina della stazione di Santa Maria Novella. Ma non riesco mai a metterci meno di 40 minuti, spesso ben più di un'ora(1).

Oggi per fortuna il traffico era molto tranquillo, e ci siamo messi alla fermata dove era prevista una corsa ogni 15 minuti. Dopo 20 minuti di attesa (e 5 di ritardo) è arrivata finalmente il primo bus, immediatamente riempito. Timbro il biglietto ed aspetto, dovrebbe ripartire subito. Dopo altri 15 minuti di attesa arriva l'autobus successivo, e la gente vi si riversa. Io aspetto sul primo, quantomeno starò più comodo. Restiamo in tre, non abbiamo sentito che l'autista ha comunicato che quella vettura è guasta. Dopo altri 5 minuti chiedo all'autista, che mi ripete che adesso la porta in deposito, devo aspettare la successiva.

Perdo la pazienza, e gli dico tutto quello che penso dell'ATAF, degli autobus a Firenze, del fatto che a quell'ora, a piedi, sarei già quasi a casa... E nella foga dimentico lì lo zaino, prendo la valigia e vado ad attendere l'autobus dopo.

Quando siamo ormai (finalmente) in viaggio, in quella specie di curva di Peano(2) che sono i tragitti dei bus fiorentini, la mia signora mi chiede "E lo zaino?". Non osiamo pensare che cosa ne farà il povero conducente vittima delle mie esternazioni, lei ipotizza che lo abbia scaricato nel primo fosso, e non saprei neppure dargli torto. Chiedo aiuto al conducente, e con un paio di telefonate, in cui persone gentilissime si dan da fare per risolvere il problema, parlo con la persona giusta che mi dice di star tranquillo, lo avrebbe rintracciato lui, e di telefonare dopo mezz'ora. Cioè appena arrivato a casa (un'ora e mezza dopo essere sceso dal treno).

Bene, il mio zaino si trova in stazione. Con il motorino elettrico son lì in 12 minuti, e nel gabbiotto dell'ATAF trovo, oltre allo zaino, alcuni autisti che hanno assistito alla mia sfuriata. Devo dire che mi vergogno come un cane, ho trovato solo persone gentilissime, incluse queste che solamente mi raccomandano di non perdere la pazienza verso chi lavora per far funzionare al meno peggio la baracca.

Morale della storia
  • Non arrabbiarsi con chi non c'entra. Autisti e dipendenti ATAF si sono dimostrati persone di una gentilezza, disponibilità e competenza invidiabili, risolvendo in poco tempo un casino creato da un utente rompipalle.
  • Sono solo io a incappare in tragitti assurdi, autobus affollati, deviazioni, corse soppresse (anche due di fila), e tempi di percorrenza comparabili con quelli di un pedone (se va bene)? Direi di no, parlando con i miei compagni di sventura.
  • Ma è possibile che una città come Firenze abbia trasporti pubblici di questo livello? È possibile che gli amministratori non riescano a tirar fuori un piano del traffico e dei trasporti decente?
  • Il tutto è peggiorato drasticamente dalla chiusura del centro storico ai bus. Per carità, idea ottima. Ma richiede un ripensamento serio del piano suddetto. Quel che si è fatto è stato di mettere delle toppe, che evidentemente non reggono. Tanto gli utenti b rontolano, si incazzano con gli autisti, ma le sedie e gli stipendi degli amministratori nessuno li tocca.
31 Dicembre: Aggiornamento

Leggo oggi che il sindaco Renzi ha deciso di incolpare gli autisti dei ritardi mostruosi.

Gli autisti ribattono facendo notare che i ritardi sono dovuti al traffico caotico, alla mancanza di corsie preferenziali, e ad "una pedonalizzazione del Duomo fatta in fretta e furia che ha finito per costringere tutto il trasporto su un'unica direttrice diventata un imbuto".

Il rappresentante sindacale dice: «Ci dovrebbero mostrare il piano di impresa. Ma se raccontano queste balle evidentemente non ce l'hanno. Chiederemo all'amministrazione come davvero si vuole privilegiare il trasporto pubblico».

Note:
(1) Interessante domanda: come fare con il biglietto? Il biglietto elettronico una volta scaduto dovresti ritimbrarlo. Come spieghi al controllore che lo hai timbrato, ma sei sul bus da più di 90 minuti?

(2) La curva di Peano è una curva così tortuosa da coprire, in infiniti ghirigori, l'intero piano. È un esempio di frattale, qualcosa di mezzo tra una linea e una superficie piana. I tragitti degli autobus di Firenze, che continuano a tornare indetro per coprire tutto un quartiere con una sola linea, ne sono una discreta approssimazione.

3 commenti:

markogts ha detto...

Gianni, dai, take it easy...

Guarda, sarà che Trieste è la città più vivibile d'Italia, ma di fatto qui gli autobus sono, se non un paradiso, almeno un buon purgatorio. Ci sono alcuni difetti:

-scarsa copertura dopo le 21 e nei festivi. Si risolve guardando con attenzione gli orari e con un po' di pianificazione.
-scarsa copertura delle frazioni più lontane. Non mi tange, ché abito vicino al centro.
-eterna promessa mai realizzata di mettere i portabici sugli autobus.

Per il resto, personale cortese (qualche volta dal piede un po' troppo pesante), orari che spaccano il minuto e copertura capillare della città. Autobus nuovissimi, anche se la normativa sull'altezza del pianale ha ridotto lo spazio interno.

Gianni Comoretto ha detto...

BE', i problemi che citi mi sembrano fisiologici. Gli orari dell'ATAF sono in rete, e con un po' di fortuna sono pure utili. Ma se ti saltano due corse puoi avere tutti gli orari che vuoi, il treno lo perdi comunque.

Gli autobus sono sporchi (sfido, di solito la gente è pigiata come sardine), gli autisti hanno l'acceleratore ed il freno pesanti (poveretti, fan quel che possono per tenere gli orari, e comunque non si può fisicamente cadere), la copertura è capillare grazie al "metodo Peano". Se c'è un'interruzione per lavori, puoi fare fino a 2 km (a passo d'uomo) per aggirare l'ostacolo e riprendere la linea dall'altro lato dell'interruzione.

In compenso son riusciti a fare uno spezzatino di società collegate, ciascuna che gestisce un particolare aspetto del servizio, e i consigli di amministrazione si sprecano.

Thomas Morton ha detto...

Non ti leggevo da un po' (ma adesso ho deciso di seguire i miei blog preferiti tramite Google Reader). Sul tema trasporti pubblici a Firenze, massima comprensione. Io sono infuriato perché, a seguito della pedonalizzazione del Duomo, hanno pensato bene d potenziare il servizio dei bussini elettrici aggiungendone due... e togliendo i tre che già c'erano! compreso ovviamente quello che serviva a me e che funzionava benissimo. Pare che ci stiano ripensando, ma insomma, non si può andare avanti così.