lunedì 12 novembre 2012

Scienza parallela 2: Keshe technology

Articolo aggiornato il 19/11/2012

Nell'articolo precedente ho provato a descrivere le differenze tra come funziona (in modo molto semplificato) il lavoro di uno scienziato vero, e come la gente in genere pensi che funzioni (o come funziona nei film).

L'occasione per scrivere tutto questo è nata alcuni mesi fa, quando alcuni amici mi hanno segnalato il sito di uno scienziato rivoluzionario, l'ing. Keshe, che aveva scoperto come risolvere tutti i problemi dell'umanità. La cosa era talmente grottesca, vista con gli occhi di uno scienziato professionista, da chiedersi come mai qualcuno ci caschi. Sembra la versione in chiave scientifica delle truffe alla nigeriana: un tizio ti contatta facendo promesse incredibili, di miliardi che hai vinto o puoi facilmente guadagnare, e in cambio ti chiede un po' di fiducia e qualche donazione in denaro. In questo caso al posto dei miliardi ci sono il volo interstellare, la cura di tutte le malattie, energia infinita gratis, ma le donazioni in denaro rimangono uguali.


Lo so, parlare di un "Vanna Marchi" è pericoloso, si rischia di fargli pubblicità ed attirargli clienti. Ma se si cerca in rete, si trovano solo articoli elogiativi di questo simpatico ed affabile signore (ci sa fare, è indubbio), definito "il più grande filantropo di tutti i tempi", per cui un po' di informazioni critiche ci vogliono.

Keshe ricalca esattamente la figura dello scienziato dei film, in modo molto abile. Le sue scoperte rivoluzionarie riguardano qualsiasi ramo dello scibile umano. Partono da una visione completamente alternativa della fisica, che viene vista come totalmente incompatibile con quella accettata dalla scienza. Le teorie sono descritte con schemini come quello qui sotto, che hanno lo stesso contenuto informativo del disegno del flusso canalizzatore di Doc Emmet. Niente formule, niente descrizioni formali. Niente articoli su riviste, solo brevetti(1), che letti con attenzione non contengono nessun dettaglio importante.

Aggiunta (16/11/2012)

In un commento, mi fanno notare che Keshe non detiene brevetti. Ha solo fatto richiesta di brevetti, ma (presumibilmente perché queste non contengono i dettagli richiesti ad un brevetto vero) gli sono stati rifiutati. In alcuni casi non ha pagato per il brevetto. La documentazione si può esaminare nel sito del Registro Brevetti europeo. Morale: quando parla dei suoi brevetti, Keshe mente spudoratamente.

Keshe usa termini che sono presi dal linguaggio scientifico ma che non hanno il significato normalmente utilizzato, anzi non hanno nessun significato. Ad esempio sostenere che un neutrone è fatto di materia ed antimateria non ha senso, un neutrone è per definizione materia.

Keshe offre le sue scoperte al mondo intero, ma il mondo non riesce a riconoscerlo. Non tutti, alcuni importanti scienziati avrebbero verificato le sue teorie. Nel suo sito solo uno viene citato con nome e cognome: uno scienziato belga che ha scritto una lettera, in cui sono contenute le stesse critiche che ho sollevato qui sopra, le "teorie" sono talmente vaghe, solamente una "descrizione a gesti" (handwaving), senza nessun calcolo o descrizione quantitativa, per cui non ha neppure senso chiedersi se siano o meno corrette. Ma il fatto che qualcuno lo abbia preso in considerazione per lui è già un successo.

Fin qui uno può pensare ad uno dei tanti pazzi che pensano di aver scoperto la teoria del tutto. Ma poi ci sono tutte le classiche tecniche dei venditori di patacche: citare riconoscimenti che non c'entrano nulla, vantare (ma non mostrare) risultati eclatanti ottenuti in laboratori segreti, spacciare per contatti e collaborazioni l'aver spedito una copia del suo libro (probabilmente cestinato) ad enti ed istituzioni importanti. Annunciare importanti dichiarazioni a date imminenti, per poi rivogare il solito polpettone di discorsi a braccio. E soprattutto cercare, in modo velato ma insistente, soldi. Dal pulsante per le donazioni sul sito, alla vendita di libri, fino alla ricerca di collaborazioni importanti, finanziamenti da parte di investitori. O ai 3 milioni e mezzo (ragiono ancora in lire, scusate) 3500 euro chiesti per curare una fibromialgia.

Keshe ha messo in piedi una fondazione, riconosciuta come ente no profit dal governo belga. Che significa che è andato da un notaio, e ha fatto registrare uno statuto scritto in un certo modo. Il riconoscimento di no profit infatti non indica una particolare serietà o valore morale dell'ente, occorre solamente che non vengano distribuiti utili e che le finalità dichiarate in statuto siano di un certo tipo.

Questa fondazione sembrerebbe condurre sperimentazioni mediche, tutte con risultati eccellenti, sviluppo di sistemi di produzione di energia(2), macchine antigravità, ma nei video di Keshe si vede solo lui che parla, niente di questi risultati. Al massimo qualche provetta o qualche "generatore di plasma" in una bottiglia di cocacola. Dovrebbe avere decine, centinaia di dipendenti, per fare tutto questo, ma parla sempre solo lui.

E infine, recentemente, ha consegnato le sue scoperte all'ambasciata italiana a Bruxelles. Cioè ha consegnato una chiavetta USB con il contenuto dei brevetti (liberamente scaricabili) ed un po' degli scritti sul suo blog(3). Purtroppo quell'ambasciata non ha un attaché scientifico, non si sa bene chi stia analizzando quei files. Probabilmente nessuno, il povero scienziato a cui sarà stato passato il malloppo si chiederà perché proprio lui debba leggersi gigabyte di gramelot scientifico. Ma sarà interessante leggere la risposta all'interrogazione parlamentare dell'on. Fabio Meroni(4) che chiede come il Governo intenda utilizzare le preziose scoperte.

12/11/2012
Da una rapida googolata, ci sono alcune migliaia di pagine, solo in italiano, che parlano del "trasferimento tecnologico" al Governo Italiano, il quale avrebbe quindi aderito al programma spaziale di Keshe. Ho guardato solo le prime 100, e non ne ho trovata neppure una critica verso la bufala. Tra le rarissime pagine di critica una delirante dei nostri amici di Tanker Enemy: Keshe non è credibile perché propone una teoria fisica come soluzione ai problemi del mondo, ma la scienza fisica è per definizione marcia.

L'unica pagina davvero critica che ho trovato è quella de l'Oca Sapiens, blog scientifico di Repubblica.

Niente da dire, le capacità di marketing e di utilizzo dle mezzo Internet da parte di Keshe sono davvero ottime. A questo, Vanna Marchi non è degna neppure di lucidare le scarpe.

Risposta dell'ambasciata:

A diverse persone che chiedevano delucidazioni, l'ambasciata ha risposto così:
Gentile connazionale,

A seguito di quanto recentemente pubblicato sul proprio sito dalla Fondazione Keshe, si conferma che in data 26 ottobre 2012 l’Ing. Keshe ha liberamente consegnato a questa Ambasciata un supporto elettronico (pendrive USB marca LaCie) contenente file riferibili ai progetti della Keshe Foundation. L’intera documentazione è stata inviata al Ministero degli Affari Esteri a Roma per eventuale esame da parte degli Enti competenti in materia.


Si fa presente, allo stesso tempo che, diversamente da quanto indicato dalla stessa Fondazione, l’Ambasciata non ha preso alcun tipo di impegno in merito alla millantata disponibilità a cooperare con le ricerche dell’Ing.Keshe.


Con i migliori saluti


Ambasciata d'Italia

Ufficio Commerciale
Bruxelles
Come volevasi dimostrare, si tratta dell'ennesima mossa pubblicitaria del nostro. Se il Governo non dice niente, sta collaborando ed avallando la bontà della tecnologia. Se smentisce, sta insabbiando. 

Aggiornamento 15/11/2012

Keshe terrà una conferenza a Firenze. non dico dove e quando per non fargli neppure questa minima pubblicità. Particolare interessante:

È previsto un contributo di ingresso di 50€

Dopo la conferenza

Ho parlato con una persona che ha partecipato alla conferenza. Ad occhio 100-130 persone. Keshe ha fatto le sue solite affermazioni senza nessuna evidenza di supporto. Avrebbe sorvolato gli USA così velocemente da non essere intercettato dai radar (probabilmente la prova di questo è che i radar non l'hanno visto). Ha curato un sacco di gente utilizzando frequenze opportune, che ovviamente sono personalizzate usando la sua teoria. Un fisico ha provato a chiedergli che supporto matematico ha alle sue teorie (ad es. per calcolare la frequenza di cui sopra) e lui ha risposto che certe cose funzionano anche senza matematica, confermando quindi che non ha una teoria.
L'impressione generale del mio amico, che era partito molto possibilista, è che in effetti ho ragione io, quello è un pallonaro.

 Note:

  1. È utile sottolineare che un brevetto serve solo a garantire l paternità di un'invenzione, non che l'invenzione funzioni. E per poter garantire questa paternità deve essere abbastanza dettagliato da poter capire se un'invenzione simile usi lo stesso meccanismo (coperto dal brevetto) o sia una cosa differente (e quindi libera). Ad esempio un brevetto di Keshe descrive come produrre antigravità con un plasma in un campo magnetico. Non dice niente di più pregnante del fatto che secondo lui un plasma in un campo magnetico produce antigravità, per cui, nell'improbabile ipotesi che un sistema del genere esista, se io riuscissi a riscoprirlo autonomamente e descrivessi COME farlo potrei farci soldi in barba a quel brevetto.
  2. Ci si chiede perché non si finanzi vendendo questa energia in rete. Ah già, è no profit, non può farlo. Ma potrebbe mettere in piedi una ditta profit, con il solo scopo di produrre e vendere energia.E come mai chiede soldi per curare le persone?
  3. Altra cosa importante da notare: se io consegno ad uno i miei brevetti non lo sto autorizzando ad utilizzarli gratis, più di quanto non faccia uno che consegni il demo di un gioco per computer. Keshe sta solamente facendosi pubblicità.
  4. Le interrogazioni parlamentari dei nostri parlamentari, tra scie chimiche, gatti bonsai e cose simili non deludono mai

domenica 11 novembre 2012

Scienza parallela

Esiste una sorta di "scienza dietro lo specchio", qualcosa che apparentemente sembra scienza, usa lo stesso linguaggio, talvolta viene pure effettuata negli stessi luoghi, ma che è profondamente differente. Vorrei provare a evidenziare le differenze.

Siccome questa "scienza" in sostanza è una narrazione, una bella storia che fa presa, attinge a piene mani dalle storie, dal cliché dello scienziato che vediamo di solito in un film di fantascienza. Quindi la "scienza parallela", quella fatta dia "ricercatori indipendenti" bistrattati dal Sistema, ci si identifica, o gioca con la percezione comune per farsi identificare in quella figura. Proviamo quindi a vedere come vanno le cose nei film e nella realtà.

L'illuminazione

Lo scienziato nei film di fantascienza è spesso un tizio geniale, che ha un'idea luminosa. Solo lui ha capito davvero come vadano le cose, e con sforzo e dedizione riesce a far trionfare la sua visione. Sa dall'inizio di aver ragione, ma una pletora di individui conservatori, legati a stereotipi e a giochi di potere, lo ostacolano.

Nella realtà lo scienziato parte sì con un'idea, di rado anche geniale. Riesce a vedere le cose da un punto di vista differente, immaginare qualcosa che nessun altro ha immaginato, osservare un fenomeno finora sfuggito a tutti. Ma quel che non si dice è che 99 volte su 100 l'idea è semplicemente sbagliata. Lo scienziato ci pensa su, fa dei controlli, e scopre di aver cannato di brutto. Poco male, magari un aspetto di quell'idea si salva, o si parte con un'idea differente. Se sei bravo prima o poi incappi in quell'idea su 100 che davvero ha qualcosa a che fare con la realtà che ci circonda, e dai un contributo a comprenderla.


Le prime critiche

E qui cominciano i problemi. Lo scienziato dei film comincia a difendere la sua idea dai cattivi ed ottusi critici, l'idea gli appare chiara e distinta, ovvia, nella testa. Non c'è bisogno di controllare, solo di convincere i colleghi. Non ci sono mai passi indietro, ripensamenti, anzi, la fede ferma e ostinata del nostro eroe è quella che alla fine lo farrà prevalere contro tutte le critiche, mosse solo da incomprensione, invidia, o peggio.

Lo scienziato vero comincia lui stesso a massacrarla, a cercare tutti i possibili difetti, a criticarla a bestia. Non perché sia masochista, ma perché sa che se non lo fa lui lo faranno i colleghi, e non avranno pietà. Comincia a vedere se spiega gli esperimenti meglio delle teorie attuali. Come si concilia con queste, in dove è differente, in dove simile. Che esperimenti si potrebbero fare per distinguere chi ha ragione. E naturalmente quali sono i punti deboli, dove potrebbe aver sbagliato. Analizza proprio quelli in dettaglio, fa calcoli per mettere alla prova la teoria proprio dove è più debole. Chiede a qualche collega di rivedere i punti più critici, perché quattro occhi vedono meglio di due.

Far conoscere la propria teoria

Lo scienziato dei film poi non ha modo di far conoscere le sue idee. Al massimo va a qualche congresso, dove lo prendono a pomodori marci in faccia. E allora si rivolge alla gente, che lo capisce. In fondo l'idea è ovvia, basta avere la mente aperta e se ne riconosce l'intrinseca bellezza. Ma l'establishment, gli scienziati ottusi, gli interessi delle multinazionali che verrebbero danneggiati dalla brillante idea,impediscono in tutti i modi che se ne parli. 

Lo scienziato vero descrive le sue scoperte su riviste specializzate, lette dai suoi colleghi. Le riviste adottano un filtro (peer review), in cui esperti del settore valutano se l'idea stia in piedi, e sia descritta correttamente, ma non entrano nel merito della sua validità. Questo metodo ha un sacco di difetti, il processo di review è molto discrezionale e sicuramente penalizza un po' le idee troppo rivoluzionarie. Ma consente a chiunque di far conoscere i propri lavori, anche se fa parte di uno sconosciuto centro di ricerca di periferia, o neppure di quello. Una volta pubblicata, un'idea brillante viene notata da migliaia di ricercatori. Se effettivamente funziona, qualcuno proverà a ripeterla, perfezionarla, metterla in pratica. Infatti se è vero che i "baroni" tendono a conservare il proprio potere accademico mantenendo le proprie idee che li hanno portati al successo, un sacco di loro rivali non aspetta altro che l'imbeccata di una teoria rivoluzionaria che li renda famosi e porti loro al successo. 

Le multinazionali ed i poteri forti
Le multinazionali agiscono circa nello stesso modo nei film e nella realtà, tendendo ad ostacolare le idee pericolose con metodi esterni all'ambiente scientifico: magari pagheranno qualche ricercatore per produrre degli studi pilotati, qualcuno dei quali finirà anche nelle riviste scientifiche e verrà usato per dimostrare che "la scienza è divisa" sul tema, ma in genere lavoreranno cercando di screditare la ricerca, più che pilotandola. Organizzeranno petizioni di migliaia di "scienziati", scelti in modo opportuno tra i milioni di laureati in qualsiasi disciplina, di solito che non c'entrano nulla con il tema in questione. Lo abbiamo visto per gli studi sul fumo, o per il tema del riscaldamento globale. Tanto i politici, quelli che devono poi decidere, e il pubblico che li vota non leggono le riviste scientifiche.

Nei film poi di solito le multinazionali impediscono fisicamente ai ricercatori di comunicare le proprie idee. Hanno un potere pressoché infinito, e sanno riconoscere a colpo un'idea pericolosa, mettendo in campo tutta la loro enorme potenza di fuoco mediatica persino per zittire lo sconosciuto ricercatore che ha scoperto una arcana teoria con potenzialità enormi, ma tutte da esplorare.

Nella realtà i grossi centri di potere hanno sì capacità comunicative enormi, (mentre gli scienziati comunicativamente sono dei dilettanti allo sbaraglio), ma le mettono in campo quando le idee hanno ormai una grossa diffusione nel mondo accademico, e cominciano ad uscire anche nel mondo della gente comune. Possono usare allora anche sistemi pesantissimi di diffamazione ed intimidazione (pensiamo al climategate ad esempio), ma ad es. dubito che qualche ditta automobilistica sia anche solo vagamente preoccupata di Eolo, l'auto ad aria, e dubito che qualche petroliere conosca la pletora di sistemi "free energy" che si leggono nei siti di scienza alternativa. Le energie alternative preoccupano, ma solo ora che stanno diventando economicamente rilevanti, ma non viene fatto nulla per ostacolare la ricerca nel campo.

Dalla teoria alla pratica



Lo scienziato dei film è un genio universale. Le sue scoperte spaziano tutto lo scibile umano. La sua teoria magna rivoluziona un po' tutto, e soprattutto ha un sacco di applicazioni immediate, che lo scienziato stesso costruisce materialmente nel suo laboratorio o addirittura nel suo garage. Se lo scienziato usa la matematica, lo fa con una "formula" di poche righe, che a colpo d'occhio qualunque altro scienziato è in grado di capire e verificare. Ma spesso usa solo un disegnino, un grafico, uno schema su un foglio di carta.

Schema del flusso canalizzatore di "Ritorno al futuro"
Nella realtà una scoperta scientifica rappresenta un passo, magari rivoluzionario, in un contesto che rimane valido, magari in un ambito più ristretto. Le applicazioni sono lontane, difficili da realizzare, al massimo lo scienziato realizza un prototipo, qualcosa che funziona solo in laboratorio. E ancora il mondo è pieno di brillanti scoperte che in laboratorio funzionavano benissimo, ma nella vita reale no. La matematica è essenziale per descrivere le scoperte, i disegnini servono solo ad aiutare a capire il significato delle formule. Che sono complicate, difficili da seguire anche per un esperto, e soprattutto belle lunghe.

Bene, a quali delle due descrizioni assomiglia la rivoluzionaria teoria del dott. Keshe, oggetto persino di una interpellanza parlamentare? O l'e-Cat, di Rossi?

domenica 4 novembre 2012

Un anno di scie chimiche

La storia delle scie chimiche (1) mi interessa perché è un caso esemplare di ignoranza scientifica a livelli tali da essere demenziale: considerare pericolosa una nuvola perché non la si riconosce. Ma dopo ormai 5 anni che me ne occupo l'argomento è stato sviscerato in tutti i suoi aspetti, e diventa di una noia abissale.

Ormai il copione di ogni discussione è sempre lo stesso, senza variazioni. Il sostenitore delle scie ti mostrerà un po' di foto di scie di condensa come prova che sono "chimiche". Gli chiedi perché mai non possono essere normali scie di condensa e ti risponderà che queste ultime si formano in casi rarissimi, che non è possibile che ci siano tanti aerei, che una volta non c'erano, che sono troppo bassi, ecc. Spesso il tutto è in tempo reale, in chat, per cui gli elenchi gli aerei che in quel momento stan passando sopra la sua testa, le aerovia che si vedono da casa sua, con tanto di incroci. E quello si insospettisce ulteriormente, come mai so tante cose sulle aerovie? Ho chiesto a tutti quelli che parlano di aerei bassissimi di mandarmi una loro foto, assieme ad una foto di un oggetto ad una distanza nota, in modo da calcolare la vera quota di questi aerei. Mai niente.

Insomma, non sono mai riuscito a far venir dubbi a nessuna di queste persone, che sono davvero tante, troppe. Ho esaurito tutti gli argomenti interessanti di studio collegati. E quindi quasi nessuno dei "debunker" se e occupa più, abbiamo cose più divertenti da fare. Ma un breve riassunto di quanto è successo quest'anno, giusto per tenersi aggiornati, può starci.


Geoingegneria

Innanzitutto il movimento contro le scie chimiche ha cominciato ad occuparsi della geoingegneria, dei progetti per tentare di contrastare i cambiamenti climatici con interventi in grande stile. Secondo loro il riscaldamento globale è solo una foglia di fico, per giustificare questi esperimenti in realtà volti a controllare il clima per scopi militari. Poco importa che questi esperimenti in realtà per ora siano solo proposti, e pure osteggiati da una parte significativa del mondo scientifico preoccupato della possibilità di pasticciare ulteriormente una situazione climatica già abbastanza compromessa. Secondo i nostri eroi "presto" i governi ammetteranno di aver fatto esperimenti, che per ora sono clandestini, "per il nostro bene".

 Si fa una gran confusione tra controllare il tempo meteorologico (far piovere o meno in una zona) e clima, tra cose che effettivamente vengono fatte (come il "cloud seeding" con lo ioduro d'argento), e cose che sono solo ipotetiche, o del tutto inventate (come l'uso di HAARP a scopi climatici). Ovviamente non c'è nessuna prova, le tecniche per controllare la pioggia sono usate da 50 anni con risultati dubbi o comunque modesti, e tutto il resto praticamente non esiste. Ma siccome controllare pioggia e cicloni sarebbe utilissimo e i militari non si fermano davanti a niente, evidentemente i militari han scoperto tecniche top secret, in barba a quel che sanno gli scienziati "civili", e le applicano di nascosto su grande scala. E naturalmente nessuna tecnica proposta assomiglia anche solo di striscio alle scie di condensa degli aerei, ma queste sono ritenute il fulcro di tutto il sistema segreto.

A fine Ottobre a Firenze si è tenuta una conferenza del movimento. Con il generale Fabio Mini, che non porta nessun prova oltre ai teoremi ragionamenti fantasiosi citati sopra, e in un'intervista afferma candidamente di non sapere nulla di come queste scie si formino; Enzo Pennetta, giornalista antievoluzionista e negazionista del Global Warming; e un attivista contro l'impianto di comunicazione militare di MUOS(1) che servirebbe secondo i nostri a controllare le guerre climatiche, o direttamente il clima, come HAARP.


Martin Mystere

In Agosto il noto detective a fumetti dell'ignoto si è occupato delle scie chimiche. Anche nel mondo fantastico in cui vive infatti ci sono i soliti paranoici, che si preoccupano delle scie bianche degli aerei quando in realtà ci sarebbero cose ben più preoccupanti di cui occuparsi. Il finale, a sorpresa, mi sembra molto realistico anche per il nostro mondo. Mi aspetto che la casa editrice finirà presto nella "lista dei disinformatori prezzolati".

Le analisi in quota

Ma perché non fate delle analisi delle scie direttamente in quota, si ripete sempre ai sostenitori del complotto? Analisi esistono, ma sono fatte evidentemente da venduti al sistema, come la TV di stato tedesca.  Il sottoscritto ha fatto una rudimentale, ma semplice analisi usando il fenomeno dei "cani solari", trovando che quello è inequivocabilmente ghiaccio, ma si sa che ricevo 4800 euro al mese per disinformare.

Be', qualche sciachimista ha alzato il sedere dalla sedia, ed andando a Creta con un volo Ryanair ha raccolto con un fazzoletto di carta un po' di morchia da un giunto di un sedile mentre l'aereo era in quota. Prelievo in quota, non era quello che volevate? Han poi diluito la morchia in acqua, trovandoci concentrazioni di bario ed alluminio di qualche parte per milione.  Incredibile, sul giunto di un sedile fatto di alluminio all'interno di un aereo di alluminio. Si è tentato di spiegare che la polvere all'interno di un aereo ce la portano dentro i passeggeri, o viene fuori dall'usura di tutto quanto c'è in cabina, non proviene dall'esterno. E se davvero provenisse da aria presa dietro agli ipotetici irroratori di sostanze tossiche le concentrazioni non sarebbero solo di qualche parte per milione.  Niente da fare, sono tutti convinti si tratti di un'analisi seria.

L'uragano Sandy


Ovviamente è stato provocato artificialmente, per favorire Obama contro Romney, o per favorire Romney contro Obama, o per danneggiare tutti e due e mettere tutto il paese sotto legge marziale e fare un colpo di stato bianco.

Ma un blog vicino al governo siriano ha annunciato che è stato creato da scienziati iraniani (probabilmente quelli del gran fuffaro Keskhe), per punire il Grande Satana per le sue ingerenze antiislamiche. Naturalmente sono tutte frottole, lo sanno anche i bambine che le tecniche avanzate per creare gli uragani, con le scie chimiche ed HAARP, le hanno solo gli USA.

I piloti (e non solo loro) cominciano a preoccuparsi

Nel vari blog dei sostenitori del complotto si comincia apertamente a parlare di abbattere gli aerei. Fortunatamente i missili Stinger non si trovano al supermercato, per cui si tratta in sostanza di chiacchiere di gente un po' toccata. Ma siccome ormai è apprato (grazie alle analisi in quota di cui sopra) che gli aerei civili sono parte del complotto, e quindi che i piloti civili sono complici, qualcuno parla di azioni dirette anche verso di loro. E i piloti cominciano a preoccuparsi.

Gli scienziati invece hanno trovato pane per i loro denti. Blondet, giornalista molto gettonato in ambienti ultracattolici, o genericamente di estrema destra, ha pubblicato un libro (Cretinismo scientifico e sterminio dell'umanità) in cui denuncia il complotto mondiale della scienza per sterminare una buona fetta dell'umanità. Non si salva nessuno: ovviamente in prima linea i medici e i biologi, ma anche i fisici e gli astronomi hanno la loro parte.

Note
(1) Ho citato la demenziale Nonciclopedia perché le affermazioni contenute in quella pagina sono (quasi) tutte vere: i sostenitori del complotto credono proprio a quelle cose lì.
(2) A scanso di equivoci non mi piace per niente un sistema di comunicazione satellitare militare, perché non mi piacciono i militari.  Ma si può combattere MUOS per quello che è, senza inventarsi quello che non è: non è un rischio sanitario per i siciliani, lo è per le vittime delle tante "guerre chirurgiche" in giro per il mondo. E non serve a controllare, in nessun modo, il clima.
(3) Lo so, ho dimenticato un processo per diffamazione a carico di un tizio che ha accusato un poveraccio di collusione con pedofili, ed altre piacevolezze, solo perché aveva lo stesso cognome di un debunker. Ovviamente il fatto che questi se la sia un tantino presa è un complotto per mettere a tacere il coraggioso paladino della verità. Ma lascio fare ai giudici, la storia è tropo squallida per essere interessante.